ETÀ ADULTA
I disturbi alimentari sono importanti manifestazioni psicopatologiche che condizionano l’esistenza quotidiana compromettendo il rapporto con se stessi, con gli altri e la sessualità.
ANORESSIA E BULIMIA: ogni 100 ragazze in età adolescenziale 10 soffrono di qualche disturbo alimentare, 1 o 2 delle forme più gravi, come anoressia e bulimia, le altre delle manifestazioni cliniche transitorie e incomplete.
ANORESSIA: è caratterizzata da un’intensa paura di ingrassare anche quando si è fortemente sottopeso. Il peso e la forma del proprio corpo influenzano i livelli di autostima, le relazioni sociali e la reale percezione della propria immagine corporea.
BULIMIA: è caratterizzata da frequenti abbuffate (mangiare in un determinato periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili, con la sensazione di perdere il controllo) seguite da comportamenti compensatori (vomito autoindotto, uso di lassativi o diuretici, eccesso di attività fisica)
I percorsi per l’anoressia e la bulimia prevedono una terapia individuale con l’integrazione di un trattamento di gruppo di 6 mesi con frequenza settimanale. Al termine dei 6 mesi si procederà con un percorso di follow up.
BINGE EATING DISORDER (BED) E OBESITÀ PSICOGENA
BINGE EATING DISORDER (BED): è caratterizzato da abbuffate o da un continuo bisogno di mangiare senza comportamenti compensatori (vomito autoindotto, uso di lassativi o diuretici, eccesso di attività fisica).
OBESITÀ PSICOGENA: il paziente manifesta un marcato sovrappeso in assenza di cause mediche che lo giustifichino, ma il suo quadro clinico può presentare comorbilità con altri disturbi psichici (disturbi depressivi, disturbi di personalità, disturbi d’ansia). In questo disturbo il cibo viene utilizzato per compensare un disagio psicologico.
Il percorso per il disturbo da alimentazione incontrollata e obesità psicogena prevede un trattamento di gruppo a cadenza settimanale, a cui può essere affiancata una terapia individuale, qualora si riveli necessario.
Trattandosi di disturbi multifattoriali, l’aspetto nutrizionale è importante quanto quello psicologico, a questo scopo verrà proposto, al momento della valutazione, anche un percorso con un nutrizionista.
ETÀ EVOLUTIVA
DISTURBI DELLA NUTRIZIONE DELL’ETÀ EVOLUTIVA
Il bambino utilizza il cibo, rifiutandolo o cercandolo in modo eccessivo, come canale comunicativo per esprimere un disagio o una sofferenza che non riesce manifestare verbalmente.
I disturbi più frequenti sono:
PICA: ingestione di sostanze senza contenuto alimentare e non commestibili come carta, sapone, capelli, terra, gomma, gesso, plastica e simili)
DISTURBO DA RUMINAZIONE: consiste nel rigurgito frequente del cibo dopo l’alimentazione. Il cibo precedentemente ingerito viene rigurgitato in bocca per poi essere nuovamente rimasticato e inghiottito.
DISTURBO EVITANTE E RESTRITTIVO DELL’ASSUNZIONE DI CIBO: consiste nell’evitare alcuni cibi in base alle loro caratteristiche sensoriali.
SOVRAPPESO E OBESITÀ: il percorso prevede un trattamento di gruppo con frequenza settimanale. Dopo una prima valutazione psicodiagnostica viene il presentato ai genitori e al bambino la terapia di gruppo con la possibilità, nel caso se ne valutasse l’utilità, di integrarlo con colloqui individuali a frequenza settimanale, sia per i bambini che per i genitori.